#diarididanza è un laboratorio di scrittura coreografica online nato nel marzo 2020, nel pieno del lockdown, per l’esigenza di voler scrivere con il corpo, le emozioni vissute in quei giorni. Il progetto è cresciuto e continuato anche dopo il periodo di chiusura.Ogni Diario è un racconto, un viaggio intimo e profondo.Tutti i racconti vengono narrati attraverso un lavoro di videodanza (Guarda la nostra pagina @Diarididanza)
Nell’ottobre 2020, è nato il progetto Restanza, laboratorio coreutico e teatrale sulle poetica del restare.Nell’estate del 2021 i due lavori si sono uniti, nella prima residenza artistica di : DIARIO DI UN ABITARE. IL CORPO. I LUOGHI.
Nostalgia. Presenza. Crisi. Identità. Restanza.Da queste parole parte la nostra ricerca, che ci porta ad un’analisi dell’abitare il corpo, gli spazi.Restare sembra l’antitesi del viaggiare, del mettersi in discussione, della disponibilità al disordine, alla scoperta, all’incontro.Restare è paura dell’immobilità, di non incontrare l’alterità e di non fare i conti con la propria ombra, il proprio doppio.Eppure:
“𝐿’𝒶𝓋𝓋𝑒𝓃𝓉𝓊𝓇𝒶 𝒹𝑒𝓁 𝓇𝑒𝓈𝓉𝒶𝓇𝑒 – 𝓁𝒶 𝒻𝒶𝓉𝒾𝒸𝒶, 𝓁’𝒶𝓈𝓅𝓇𝑒𝓏𝓏𝒶, 𝓁𝒶 𝒷𝑒𝓁𝓁𝑒𝓏𝓏𝒶, 𝓁’𝑒𝓉𝒾𝒸𝒶 𝒹𝑒𝓁𝓁𝒶 «𝓇𝑒𝓈𝓉𝒶𝓃𝓏𝒶» – 𝓃𝑜𝓃 è 𝓂𝑒𝓃𝑜 𝒹𝑒𝒸𝒾𝓈𝒾𝓋𝒶 𝑒 𝒻𝑜𝓃𝒹𝒶𝓃𝓉𝑒 𝒹𝑒𝓁𝓁’𝒶𝓋𝓋𝑒𝓃𝓉𝓊𝓇𝒶 𝒹𝑒𝓁 𝓋𝒾𝒶𝑔𝑔𝒾𝒶𝓇𝑒. 𝐿𝑒 𝒹𝓊𝑒 𝒶𝓋𝓋𝑒𝓃𝓉𝓊𝓇𝑒 𝓈𝑜𝓃𝑜 𝒸𝑜𝓂𝓅𝓁𝑒𝓂𝑒𝓃𝓉𝒶𝓇𝒾, 𝓋𝒶𝓃𝓃𝑜 𝒸𝑜𝓁𝓉𝑒 𝑒 𝓃𝒶𝓇𝓇𝒶𝓉𝑒 𝒾𝓃𝓈𝒾𝑒𝓂𝑒.𝑅𝑒𝓈𝓉𝒶𝓇𝑒, 𝒶𝓁𝓁𝑜𝓇𝒶, 𝓃𝑜𝓃 è 𝓈𝓉𝒶𝓉𝒶, 𝓅𝑒𝓇 𝓉𝒶𝓃𝓉𝒾, 𝓊𝓃𝒶 𝓈𝒸𝑜𝓇𝒸𝒾𝒶𝓉𝑜𝒾𝒶, 𝓊𝓃 𝒶𝓉𝓉𝑜 𝒹𝒾 𝓅𝒾𝑔𝓇𝒾𝓏𝒾𝒶, 𝓊𝓃𝒶 𝓈𝒸𝑒𝓁𝓉𝒶 𝒹𝒾 𝒸𝑜𝓂𝑜𝒹𝒾𝓉à; 𝓇𝑒𝓈𝓉𝒶𝓇𝑒 è 𝓈𝓉𝒶𝓉𝒶 𝓊𝓃’𝒶𝓋𝓋𝑒𝓃𝓉𝓊𝓇𝒶, 𝓊𝓃 𝒶𝓉𝓉𝑜 𝒹𝒾 𝒾𝓃𝒸𝑜𝓈𝒸𝒾𝑒𝓃𝓏𝒶 𝑒, 𝒻𝑜𝓇𝓈𝑒, 𝒹𝒾 𝓅𝓇𝑜𝒹𝑒𝓏𝓏𝒶, 𝓊𝓃𝒶 𝒻𝒶𝓉𝒾𝒸𝒶 𝑒 𝓊𝓃 𝒹𝑜𝓁𝑜𝓇𝑒. 𝒮𝑒𝓃𝓏𝒶 𝑒𝓃𝒻𝒶𝓈𝒾, 𝓂𝒶 𝓇𝑒𝓈𝓉𝒶𝓇𝑒 è 𝓁𝒶 𝒻𝑜𝓇𝓂𝒶 𝑒𝓈𝓉𝓇𝑒𝓂𝒶 𝒹𝑒𝓁 𝓋𝒾𝒶𝑔𝑔𝒾𝒶𝓇𝑒. 𝑅𝑒𝓈𝓉𝒶𝓇𝑒 è 𝓊𝓃’𝒶𝓇𝓉𝑒, 𝓊𝓃’𝒾𝓃𝓋𝑒𝓃𝓏𝒾𝑜𝓃𝑒; 𝓊𝓃 𝑒𝓈𝑒𝓇𝒸𝒾𝓏𝒾𝑜 𝒸𝒽𝑒 𝓂𝑒𝓉𝓉𝑒 𝒾𝓃 𝒸𝓇𝒾𝓈𝒾 𝓁𝑒 𝓇𝑒𝓉𝑜𝓇𝒾𝒸𝒽𝑒 𝒹𝑒𝓁𝓁𝑒 𝒾𝒹𝑒𝓃𝓉𝒾𝓉à 𝓁𝑜𝒸𝒶𝓁𝒾. 𝑅𝑒𝓈𝓉𝒶𝓇𝑒 è 𝓊𝓃𝒶 𝒹𝒾𝓋𝑒𝓇𝓈𝒶𝓅𝓇𝒶𝓉𝒾𝒸𝒶 𝒹𝑒𝒾 𝓁𝓊𝑜𝑔𝒽𝒾 𝑒 𝓊𝓃𝒶 𝒹𝒾𝓋𝑒𝓇𝓈𝒶 𝑒𝓈𝓅𝑒𝓇𝒾𝑒𝓃𝓏𝒶 𝒹𝑒𝓁 𝓉𝑒𝓂𝓅𝑜.”Vito Teti.
Il nostro diario si svilupperà in quattro momenti: Tornare, Restare, Scoprire, Abitare.La ricerca del movimento espressivo è frutto di una reinterpretazione contemporanea della tradizione coreutica popolare dell’Italia meridionale.Canto e danza popolare sono una rappresentazione di un mondo interiore, dove non vi è imitazione ma produzione.
“𝐿’𝒾𝓂𝒾𝓉𝒶𝓏𝒾𝑜𝓃𝑒 𝓇𝒾𝓈𝑒𝓃𝓉𝑒 𝒹𝑒𝓁 𝓈𝑜𝒸𝒾𝒶𝓁𝑒, 𝒻𝓇𝓊𝓉𝓉𝑜 𝒹𝒾 𝒸𝑜𝓃𝒻𝑜𝓇𝓂𝒾𝓈𝓂𝒾 𝓈𝓉𝑒𝓇𝑒𝑜𝓉𝒾𝓅𝒶𝓉𝒾, 𝓁𝒶 𝓅𝓇𝑜𝒹𝓊𝓏𝒾𝑜𝓃𝑒 𝓇𝒾𝑒𝓁𝒶𝒷𝑜𝓇𝒶 𝒻𝓇𝒶𝓂𝓂𝑒𝓃𝓉𝒾 𝒹𝒾 𝓇𝑒𝒶𝓁𝓉à, 𝒾𝓃𝒹𝒾𝓋𝒾𝒹𝓊𝒶, 𝓅𝓇𝑜𝒹𝓊𝒸𝑒 𝑒𝓈𝓅𝑒𝓇𝒾𝑒𝓃𝓏𝑒, 𝓈𝒾 𝓈𝑜𝓉𝓉𝓇𝒶𝑒 𝒹𝒶𝓁𝓁𝑜 𝓈𝓅𝑒𝓉𝓉𝒶𝒸𝑜𝓁𝑜, 𝓉𝑒𝓃𝓉𝒶 𝒹𝒾 𝓇𝒾𝒸𝑜𝓁𝓁𝑒𝑔𝒶𝓇𝑒 𝒾 𝒻𝒾𝓁𝒾 𝒹𝒾 𝓉𝓇𝒶𝒹𝒾𝓏𝒾𝑜𝓃𝒾 𝓉𝓇𝒶𝓂𝑜𝓃𝓉𝒶𝓉𝑒 𝑒 𝓃𝑒 𝓇𝒾𝓈𝒸𝑜𝓅𝓇𝑒 𝒾𝓁 𝓅𝓇𝒾𝓃𝒸𝒾𝓅𝒾𝑜 𝒶𝓉𝓉𝒾𝓋𝑜.”V. Turner
Concetti ed elementi su cui si sviluppa il lavoro:Training fisicoPostura, Radicamento, Circolarità, Presenza scenica, Spazio scenicoLavoro sulle camminate ritmicheLavoro coreografico e ritmico sulle tarantelle dell’Italia meridionaleParole danzate: ricerca e scrittura coreografica sulla ritmica delle parole.La teatralizzazione del dolore nei riti e tradizioni popolari del meridioneScrivere il movimento: ricerca e scrittura attraverso la gestualità e mimica.
Obiettivo del progetto è di spingere il danzatore/ attore, amatoriale oprofessionista ad una ricerca del movimento in spazi limitati, ad unaavvicinamento alle tradizioni coreutiche e musicali del meridione con una analisi non stereotipata, in un ottica contemporanea e teatrale, ma soprattutto vuole spingere il pubblico ad una sensibilità e riscoperta delle aree interne campane.
Programma: 30 OTTOBRE
Arrivo ed Accoglienzadalle 10:00 – Casa Della Paesologia
16:00-19:00 – Centro di AggregazioneLaboratorio ritmico e coreografico sulle tarantelle del Sud Italia
31 OTTOBRE – Palazzo Ducale
11:00-13:00 Danza Gestuale
17:00-19:00 Incontro Scuola di Tarantella di Montemarano
1 NOVEMBRE – Palazzo Ducale
11:00-13:00 #diarididanza – Scrittura coreografica
17:00-19:00 Restituzione pubblica
INFO E PRENOTAZIONE: 334 83 33 701; [email protected]
𝐀𝐧𝐠𝐞𝐥𝐚 𝐄𝐬𝐩𝐨𝐬𝐢𝐭𝐨𝐃𝐚𝐧𝐳𝐚𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞, 𝐏𝐞𝐫𝐟𝐨𝐫𝐦𝐞𝐫, 𝐂𝐨𝐫𝐞𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐚 𝐝𝐢 𝐝𝐚𝐧𝐳𝐞 𝐞𝐭𝐧𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐞 𝐩𝐨𝐩𝐨𝐥𝐚𝐫𝐢
Nata e cresciuta nella zona vesuviana, si appassiona fin da ragazza al ballo tradizionale del suo territorio. Nel 2008 studia danze rituali della Puglia, presso l’associazione culturale TARANTA POWER, diretta da Eugenio Bennato.
L’anima zingara la spinge a viaggiare e approfondire le culture, le danze ed i suoni del sud del mondo, conoscendo ed approfondendo le danze del sud Italia, e altre danze etniche, tra cui flamenco, danza afro, danza sufi.Dal 2012 al 2015 collabora con l’Associazione SuDanzare, con sede a Parigi, in qualità di insegnante, danzatrice e responsabile per la regione Campania.
Nel 2014 partecipa, allo spettacolo “sanTarantella”, la cui prima nazionale è andata in scena al Museo Archeologico Nazionale di Napoli e successivamente al Teatro Stabile d’Innovazione Galleria Toledo.
Nel 2015 continua i suoi studi nelle varie discipline di danza e teatro danza attraverso i laboratori di Maristella Martella, Anna Dego, Yvonne Pouget, Eugenio Ravo, Giorgio Rossi, Kenji Takagi, Marigia Maggipinto, Ashai Lombardo Arop, Anuang’a Fernando, Luisa Lojo Garcia, Nevio Vitali, Ziya Azazi.Nello stesso anno si laurea in Scienze Politiche e strategie dello sviluppo, con tesi in Teoria dello sviluppo Umano.
Nel 2017 fonda Koros Danze del Sud, di cui è direttore artistico, responsabile della comunicazione e membro del corpo docenti.
Nell’estate del 2017, durante il tour estivo, cura le coreografie per i concerti del gruppo di world music, Tammurrianti World ProJect, che ha visto la partecipazione di Flo, Peppe oh, Mario Nappi.Nel 2018 partecipa nel corpo di ballo della Notte della Tammorra a Napoli a Piazza Plebiscito.
Nel settembre successivo conduce un laboratorio sulla Tammurriata per il 20ennale di Taranta Power.Nel 2020 consegue il diploma nazionale come maestra di danza coreografica etnica e popolare ACSI, ente riconosciuto dal CONI.
Collabora con vari artisti della scena musicale campana e non, come: i Rareca Antica, A paranza r’o Lione, Paranza dell’Agro, Popolo Vascio, Simone Carotenuto, Ars Nova Napoli, Le cuntesse, Vincenzo Romano, Progetto Sanacore, Trio Tarantae, Terramares, Marilu Poledro, Carlo Faiello, Taranta Niura, Rione Junno, Tammurrianti world project, Nourreddine Fatty, Taragnawa Project.
