PANI E CIPUDDA il video on-line

È online il video di

PANI E CIPUDDA

IL NUOVO SINGOLO CONTEMPORANEO IPNOTICO E ANCESTRALE

IL 13 MARZO ESCE IL NUOVO DISCO E IL 25 MARZO L’ANTEPRIMA DEL TOUR AL LOCOMOTIV CLUB DI BOLOGNA

Megghiu pani e cipudda a casa to

che pesci e carni a casa d’autri

Proverbio siciliano

Da oggi, venerdì 28 febbraio, è online il video di “Pani e Cipudda” (Al-Kemi/AlaBianca – distr. Warner/Fuga), il nuovo singolo del maestro italiano del tamburo Alfio Antico, che anticipa l’uscita del nuovo disco, il 13 marzo, prodotto da Cesare Basile.

Il brano è costruito su un bordone unico che modula aprendosi in maggiore ma che si sviluppa sullo stesso manto di percussioni, note e rumori provenienti dal mondo reale. In questo brano, Alfio Antico rimane sempre popolare ed elettronico insieme mentre la filastrocca insiste quasi a ricercare un effetto ipnotico sull’ascoltatore.

Il testo tesse le lodi di una vita semplice, umile e morigerata in contrasto con le storture dell’ostentare e dell’opulenza. Si tratta di una elaborazione del proverbio siciliano. Così ne parla Alfio Antico«Pani e cipudda è un riferimento alle persone con tante maschere senza dignità e rispetto, anime ambigue senza vita. Parla delle persone squallide che si approfittano degli umili, degli ultimi, delle persone con dignità di Terra. Così sono nate queste strofe. È un brano che serve per non dimenticarmi mai da dove vengo: da quel mondo pastorale, fatto di verità. Mi venne in mente questo proverbio che dicevano i nostri nonni: meglio pane e cipolla a casa tua, che pesce e carne a casa degli altri. Qui nacque il brano: nella satira che ci invita ad amare le cose semplici, senza farsi fregare. Inoltre, è la soddisfazione di poter sbeffeggiare i potenti senza che possano reagire, se non cadendo nel ridicolo.»

Cantava u ziju di lu nonnu

Do soggiru do catananno

ozza ozza Jaddinazzi

Pirfiduna zauddazzi

Crapazzi virmminusi

‘Nfistati na ginia

Zoccu siminati arricugghiti

Amuri di buttani e vinu di ciascu

A sira è bonu e a matina è guastu

Spuppativilla  na ‘nzalora

scupativilla sa casazza

Ca ci ll’ aviti china di ‘mbrogghi

di pulici e di chiattiddi

Megghiu pani e cipudda a casa to

“Trema la Terra” (Al-Kemi/AlaBianca – distr. Warner/Fuga), in uscita il 13 marzo, unisce le radici musicali di Alfio Antico ad elementi elettrici ed elettronici, inserti rumoristi e sonorità che guardano al grande panorama della world music contemporanea. Tutto al servizio della parola e delle storie raccontate dall’autore. 

Il disco sarà presentato dal vivo, incontrando gli appassionati, in tre incontri musicali:

10 Marzo – Germi – Milano;

11 Marzo – Da Emilia – Torino;

12 Marzo – Ibidem – Roma;

Mentre il 25 marzo, al Locomotiv Club di Bologna (Via Sebastiano Serlio, 25/2 – ingresso 12 euro + tessera AICS – www.boxtickets.it), ci sarà l’anteprima del tour con la formazione al completo: Alfio Antico, voce, tamburi, campane; Mattia Antico, al fx, synth, chitarra; Luca Chiari, alla chitarra e al organo; Piero Bittolo Bon, ai fiati e synth modulari.

Nel live saranno eseguiti i brani del nuovo disco “Trema la Terra” e alcune rivisitazioni di brani storici di Alfio Antico. Sarà un concerto che vedrà il Tamburo, come elemento arcaico principale, a smuovere il palco. Un concerto che fonde la campagna all’urban, i ritmi delle pelli scosse con le mani alle onde degli oscillatori. La voce narrante sarà quella di Alfio Antico, che racconterà cantando le sue storie, i suoi ricordi e quello che lo circonda. 

Alfio Antico è forse l’ultimo depositario di un sapere tradizionale, della cultura pastorale, che ha appreso con un rapporto diretto, e quindi non solo musicale. Allo stesso tempo è anche un innovatore, sia per le sue liriche originali sia per la tecnica strumentale, con l’invenzione del trillo (particolare utilizzo dell’attrito del dito sulla pelle per fare risuonare i sonagli), ancora oggi studiata e imitata.

Alfio Antico nasce il 22 novembre del 1956 a Lentini, nell’entroterra siciliano della provincia di Siracusa. Vive facendo il pastore fra le montagne respirando le favole, le storie, i miti della cultura contadina. In quegli anni la nonna gli insegna, con il proprio magico tamburello, a suonare e lui porterà avanti quell’arte fino all’età di 18 anni, quando lascerà la Sicilia per andare a cercare fortuna altrove. Si stabilisce a Firenze dove, una sera del ’77 mentre suonava in Piazza della Signoria, viene scoperto da Eugenio Bennato. Da quel momento riprende la sua carriera musicale, entra nei Musicanova ed incide con loro cinque LP. Successivamente collabora con la compagnia di Peppe Barra e con Tullio De Piscopo, Edoardo Bennato, Lucio Dalla, Fabrizio De André, Roberto Carnevale, Renzo Arbore e la sua Orchestra Italiana e di nuovo con Eugenio Bennato. Nel 1990 Fabrizio De André lo chiama per registrare il suo tamburo nel brano “Don Raffaè”, per il disco “Le nuvole”. Nel 1995 è ospite d’onore del Festival Internazionale di Sitges (Barcellona). Nel 1996 suona ne “Il ballo di San Vito” di Vinicio Capossela. Nel 2006 inizia la collaborazione con Carmen Consoli che pubblicherà con la sua Narciso Records l’album“Guten Morgen”, impreziosito da un duetto con Fiorella Mannoia nel brano “Cunta li jurnati”.  Lo stesso anno il maestro siciliano del tamburo compone la colonna sonora del film “Malavoglia” di Pasquale Scimeca e viene citato nel film francese “Tous les soleils” di Philippe Claudel (2011), dove Stefano Accorsi canta il suo brano “Silenziu D’Amuri”.  L’8 gennaio 2016 esce in digitale l’album “Antico”, prodotto da Colapesce e Mario Conte. Il disco riscuote ampio successo di critica proprio grazie alle sonorità in bilico tra passato ancestrale e visioni futuriste, melodie bucoliche e rumori industriali, testi poetici e fonemi. Il 26 novembre 2019 pubblica il nuovo video di “Pancali cucina”, che anticipa l’album “Trema La Terra” in uscita il 13 marzo 2020.

www.alfioantico.itwww.facebook.com/anticoalfiowww.alabianca.it

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